Il Parlamento europeo ha approvato a fine aprile, in via definitiva, cinque nuove leggi frutto di accordi raggiunti con i paesi dell'UE alla fine del 2022, che fanno parte del pacchetto FitFor55, la strategia dell'UE per ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, secondo quanto previsto dalla Legge europea sul clima.

 
Le nuove leggi riguardano l’eliminazione graduale delle quote gratuite nel sistema di scambio ETS a partire dal 2026; l’inclusione di trasporto su strada ed edifici nel nuovo sistema ETS II dal 2027; il nuovo strumento per proteggere l'industria dell'UE dalle delocalizzazioni e aumentare l'ambizione globale sul clima; il Fondo sociale per il clima per combattere la povertà energetica e di mobilità.
I testi dovranno ora essere approvati formalmente anche dal Consiglio europeo. Saranno quindi pubblicati sulla Gazzetta ufficiale dell'UE ed entreranno in vigore 20 giorni dopo.

Adottando questi testi legislativi, il Parlamento risponde alle aspettative dei cittadini affinché l'Unione europea realizzi e acceleri la transizione verde, come espresso nelle proposte delle conclusioni della Conferenza sul futuro dell'Europa.

La riforma del sistema di scambio di quote di emissione
La riforma del sistema di scambio di quote di emissione (ETS) aumenta le ambizioni climatiche dell’UE poiché prevede riduzioni in emissioni, nei settori coperti dall’ETS, pari al 62% rispetto ai livelli del 2005, entro il 2030. Prevede anche la graduale eliminazione delle quote gratuite per le imprese fra il 2026 e il 2034. Verrà creato un nuovo sistema ETS II per i carburanti per trasporto su strada e per gli edifici, per determinare il prezzo delle emissioni anche in questi settori dal 2027.

Il nuovo Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere
Il Parlamento ha approvato le norme che disciplinano il nuovo Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM), il cui obiettivo è incentivare i paesi terzi ad accrescere le proprie ambizioni climatiche e garantire che gli sforzi climatici globali e dell'UE non siano messi in pericolo dalla delocalizzazione della produzione in paesi extra UE con politiche climatiche meno ambiziose.

Il nuovo meccanismo include ferro, acciaio, cemento, alluminio, fertilizzanti, elettricità, idrogeno ed emissioni indirette in determinate condizioni. La normativa imporrà alle aziende importatrici nell’UE di prodotti coperti dal sistema ETS di comunicare la quantità di emissioni contenute nelle merci alla frontiera, per poi acquistare certificati di carbonio corrispondenti al prezzo che avrebbero pagato per produrre i beni all'interno dell'UE.

Il CBAM sarà introdotto gradualmente dal 2026 al 2034, in concomitanza con l'eliminazione progressiva delle quote gratuite nell'ETS.

Il Fondo sociale per il clima per combattere la povertà energetica
L'accordo con i governi UE sull'istituzione di un Fondo sociale per il clima dell'UE (SCF) nel 2026 è funzionale a garantire una transizione climatica equa e socialmente inclusiva. Ne beneficeranno le famiglie vulnerabili, le microimprese e gli utenti dei trasporti particolarmente colpiti dalla povertà energetica.

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