UN PROGETTO SU MICROBIOTA E ASMA SI AGGIUDICA IL PRIMO PREMIO ROBERTO RICCOBONI SOLIDAL
COMUNICATO STAMPA
La premiazione oggi, 20 novembre, nel Salone di rappresentanza dell’AO AL
“Valutazione delle alterazioni nel microbiota intestinale come fattore predittivo allo sviluppo di asma bronchiale: studio di fattibilità in una popolazione pediatrica del territorio Alessandrino”. È questo il titolo del progetto che si è aggiudicato la prima edizione del Premio Roberto Riccoboni Solidal, nato dalla partnership tra Solidal per la Ricerca e la Riccoboni Holding Srl.
Dedicato ai professionisti della SSD Laboratori di Ricerca del Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI), diretto da Antonio Maconi, il premio ha previsto una somma di 15.000 euro da destinare proprio al sostegno alla ricerca sanitaria all’insegna della valorizzazione del merito, con una particolare attenzione alla capacità di studio delle patologie legate a fattori ambientali, al contributo innovativo legato alle attività dei laboratori, al valore e impatto generato nella risposta ai bisogni di salute del territorio e all’incremento della produzione scientifica dei laboratori stessi.
Nello specifico lo studio vincitore, che vede come Principal Investigator Valentina Pizzo del Laboratorio integrato di sequenziamento e la collaborazione di Alessia Francese, Carlotta Bertolina, Sabrina Sisinni, Andrea Rocchetti, Michela Gandino, Giuseppina Perricone, Enrico Felici, Roberta Di Matteo, Valentina Amore, ha come obiettivo quello di valutare, attraverso la raccolta di tamponi, le alterazioni qualitative o quantitative del microbiota intestinale in una popolazione pediatrica in età pre e scolare con diagnosi di asma bronchiale, afferenti all’ambulatorio pediatrico dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria.
I campioni raccolti, infatti, saranno analizzati avvalendosi di una metodica di sequenziamento con iSeq, che fornisce un approccio mirato al sequenziamento di nuova generazione (NGS), e i dati raccolti, confrontati con la letteratura, rappresenteranno inoltre una base di dati per sviluppare futuri progetti sull’asma bronchiale, una patologia legata a fattori di rischio ambientale.
L’asma è una delle principali malattie croniche non trasmissibili, colpisce circa 300 milioni di bambini e adulti e in letteratura il microbiota intestinale è stato indagato in relazione proprio alle patologie allergiche. Da qui, quindi, l’idea alla base dello studio vincitore.
A conferire il premio, la giuria composta da Nicole Riccoboni, della Riccoboni Holding, Alessia Zaio, della Fondazione Solidal per la Ricerca, Marta Betti, del DAIRI, Roberto Barbato, dell’Università del Piemonte Orientale, e Daniele Mandrioli, del Centro di Ricerca sul Cancro "Cesare Maltoni" - Istituto Ramazzini.
«Siamo molto grati ai ricercatori, ai professionisti della rete dei laboratori integrati di essersi prodigati a proporre ben undici progetti molto qualificati - dichiara Angelo Riccoboni CEO Riccoboni Holding – rispondendo appieno agli obiettivi del Premio Roberto Riccoboni, istituito per valorizzare le attività di ricerca per le patologie ambientali. Il premio ha anche la finalità di rendere visibili le azioni legate alla ricerca, favorendone una migliore comprensione nella comunità. L’accordo di partnership tra Solidal e la Riccoboni Holding è infatti una delle azioni virtuose che permettono la costruzione sul territorio della cultura della ricerca e rappresentano un supporto al percorso dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria verso il riconoscimento a Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS)».
«Siamo molto soddisfatti della riuscita del Premio – ha sottolineato Annalisa Roveta, responsabile dei Laboratori di Ricerca DAIRI – soprattutto se si considera che in questa prima edizione sono stati presentati ben undici progetti a dimostrazione di come la ricerca sia assolutamente al centro dell’attività della nostra Azienda Ospedaliera attraverso il DAIRI. Un grazie particolare va dunque a chi ha reso possibile l’istituzione di questo riconoscimento, la Riccoboni Holding, e a tutti coloro che hanno voluto sottoporre il proprio studio alla giuria, dimostrando ancora una volta la forte integrazione tra DAIRI e DISiT, il Dipartimento di UPO diretto fino a poche settimane fa da Leonardo Marchese e ora da Guido Lingua. Integrazione che si concretizza non solo all’interno dei Laboratori ma anche delle Unit della Medicina Traslazionale, diretta da Luigi Castello».
«Fondazione Solidal e Azienda Ospedaliera di Alessandria - ha ricordato Alessia Zaio, consigliere della Fondazione Solidal per la Ricerca – hanno avviato una sinergica collaborazione per lo svolgimento delle attività di promozione della ricerca, fundraising, supporto alla ricerca che trova la propria sintesi in “Solidal per la Ricerca”. Il Premio Roberto Riccoboni Solidal è la perfetta concretizzazione di questo percorso, mettendo insieme due realtà del territorio per il miglioramento della ricerca e, di conseguenza, del bene del paziente».
A contendersi il Premio Roberto Riccoboni Solidal, quindi, undici ricercatori referenti di altrettanti progetti, presentati in team di lavoro, relativi a temi che sono andati dagli inquinanti al microbiota intestinale, passando per le malattie renali, il mesotelioma, le proprietà delle sostanze naturali e i flussi ospedalieri. Questi i nomi dei PI: Valentina Audrito, Elisa Bona, Paolo Bottino, Alessandro Croce, Franca Gotta, Daniela Lalli, Simona Martinotti, Alfio Marzio Pennisi, Elia Ranzato e Andrea Rocchetti, oltre alla vincitrice Valentina Pizzo.
Al termine della premiazione, i presenti, e non solo, hanno partecipato all’aperitivo solidale all’interno del Bar dell’Ospedale, organizzato in collaborazione con Amos per celebrare i risultati ottenuti e proseguire l’azione di raccolta fondi a favore della ricerca.
Dedicato ai professionisti della SSD Laboratori di Ricerca del Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione (DAIRI), diretto da Antonio Maconi, il premio ha previsto una somma di 15.000 euro da destinare proprio al sostegno alla ricerca sanitaria all’insegna della valorizzazione del merito, con una particolare attenzione alla capacità di studio delle patologie legate a fattori ambientali, al contributo innovativo legato alle attività dei laboratori, al valore e impatto generato nella risposta ai bisogni di salute del territorio e all’incremento della produzione scientifica dei laboratori stessi.
Nello specifico lo studio vincitore, che vede come Principal Investigator Valentina Pizzo del Laboratorio integrato di sequenziamento e la collaborazione di Alessia Francese, Carlotta Bertolina, Sabrina Sisinni, Andrea Rocchetti, Michela Gandino, Giuseppina Perricone, Enrico Felici, Roberta Di Matteo, Valentina Amore, ha come obiettivo quello di valutare, attraverso la raccolta di tamponi, le alterazioni qualitative o quantitative del microbiota intestinale in una popolazione pediatrica in età pre e scolare con diagnosi di asma bronchiale, afferenti all’ambulatorio pediatrico dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria.
I campioni raccolti, infatti, saranno analizzati avvalendosi di una metodica di sequenziamento con iSeq, che fornisce un approccio mirato al sequenziamento di nuova generazione (NGS), e i dati raccolti, confrontati con la letteratura, rappresenteranno inoltre una base di dati per sviluppare futuri progetti sull’asma bronchiale, una patologia legata a fattori di rischio ambientale.
L’asma è una delle principali malattie croniche non trasmissibili, colpisce circa 300 milioni di bambini e adulti e in letteratura il microbiota intestinale è stato indagato in relazione proprio alle patologie allergiche. Da qui, quindi, l’idea alla base dello studio vincitore.
A conferire il premio, la giuria composta da Nicole Riccoboni, della Riccoboni Holding, Alessia Zaio, della Fondazione Solidal per la Ricerca, Marta Betti, del DAIRI, Roberto Barbato, dell’Università del Piemonte Orientale, e Daniele Mandrioli, del Centro di Ricerca sul Cancro "Cesare Maltoni" - Istituto Ramazzini.
«Siamo molto grati ai ricercatori, ai professionisti della rete dei laboratori integrati di essersi prodigati a proporre ben undici progetti molto qualificati - dichiara Angelo Riccoboni CEO Riccoboni Holding – rispondendo appieno agli obiettivi del Premio Roberto Riccoboni, istituito per valorizzare le attività di ricerca per le patologie ambientali. Il premio ha anche la finalità di rendere visibili le azioni legate alla ricerca, favorendone una migliore comprensione nella comunità. L’accordo di partnership tra Solidal e la Riccoboni Holding è infatti una delle azioni virtuose che permettono la costruzione sul territorio della cultura della ricerca e rappresentano un supporto al percorso dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria verso il riconoscimento a Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico (IRCCS)».
«Siamo molto soddisfatti della riuscita del Premio – ha sottolineato Annalisa Roveta, responsabile dei Laboratori di Ricerca DAIRI – soprattutto se si considera che in questa prima edizione sono stati presentati ben undici progetti a dimostrazione di come la ricerca sia assolutamente al centro dell’attività della nostra Azienda Ospedaliera attraverso il DAIRI. Un grazie particolare va dunque a chi ha reso possibile l’istituzione di questo riconoscimento, la Riccoboni Holding, e a tutti coloro che hanno voluto sottoporre il proprio studio alla giuria, dimostrando ancora una volta la forte integrazione tra DAIRI e DISiT, il Dipartimento di UPO diretto fino a poche settimane fa da Leonardo Marchese e ora da Guido Lingua. Integrazione che si concretizza non solo all’interno dei Laboratori ma anche delle Unit della Medicina Traslazionale, diretta da Luigi Castello».
«Fondazione Solidal e Azienda Ospedaliera di Alessandria - ha ricordato Alessia Zaio, consigliere della Fondazione Solidal per la Ricerca – hanno avviato una sinergica collaborazione per lo svolgimento delle attività di promozione della ricerca, fundraising, supporto alla ricerca che trova la propria sintesi in “Solidal per la Ricerca”. Il Premio Roberto Riccoboni Solidal è la perfetta concretizzazione di questo percorso, mettendo insieme due realtà del territorio per il miglioramento della ricerca e, di conseguenza, del bene del paziente».
A contendersi il Premio Roberto Riccoboni Solidal, quindi, undici ricercatori referenti di altrettanti progetti, presentati in team di lavoro, relativi a temi che sono andati dagli inquinanti al microbiota intestinale, passando per le malattie renali, il mesotelioma, le proprietà delle sostanze naturali e i flussi ospedalieri. Questi i nomi dei PI: Valentina Audrito, Elisa Bona, Paolo Bottino, Alessandro Croce, Franca Gotta, Daniela Lalli, Simona Martinotti, Alfio Marzio Pennisi, Elia Ranzato e Andrea Rocchetti, oltre alla vincitrice Valentina Pizzo.
Al termine della premiazione, i presenti, e non solo, hanno partecipato all’aperitivo solidale all’interno del Bar dell’Ospedale, organizzato in collaborazione con Amos per celebrare i risultati ottenuti e proseguire l’azione di raccolta fondi a favore della ricerca.